Il cambiamento è la cosa più naturale che ci sia e avviene indipendentemente dalla nostra volontà, le persone cambiano, i clienti cambiano, i collaboratori cambiano, i mercati cambiano… tutto cambia.
Quello che fa la differenza è se questo processo lo si gestisce in modo reattivo (e che ci posso fare io se…) o in modo proattivo (e che posso fare io per…), ossia ci si assume la responsabilità che buona parte del nostro futuro dipende dalle scelte e dalle azioni che si mettono in pratica e tutto parte da un primo passo a un primo atto di volontà.
Spesso questo primo passo accade se ci sono queste condizioni di base riassumibili in questa formula:
(I x S x F)> SF
Dove:
I: insoddisfazione dello status quo
S: speranza di realizzabilità del futuro desiderato
F: facilità dei primi passi
SF: sforzo percepito
Noi esseri umani siamo mossi da due leve: Leva dolore e Leva piacere.
In questo caso la leva dolore con l’insoddisfazione di base (tanto più stiamo male, e tanto abbiamo voglia di fuggire da questa situazione) moltiplicata con la speranza di raggiungere il nostro futuro desiderato (ammesso che sia chiaro nella nostra testa) per la facilità nel compiere i primi passi (o la resistenza), l’insieme di queste tre cose deve essere maggiore allo sforzo percepito, altrimenti teniamo a non agire e stare fermi, o a preferire la situazione dove siamo perché ne abbiamo la conoscenza.
Ma…
Nel momento in cui si verifica ciò, la persona si dà la possibilità almeno di pensare ad attuare un cambiamento. Cambiamento che presuppone la limitazione di vecchie abitudini e l’implementazione di nuove abitudini più utili e più giuste alla nuova situazione e al raggiungimento dell’obiettivo desiderato.
Di fatto ogni cambiamento comporta un apprendimento ed ogni apprendimento comporta un cambiamento; infatti ogni volta che apprendiamo informazioni, svolgiamo compiti, il funzionamento del nostro cervello si modifica attraverso le creazioni di nuove connessioni sinaptiche che si consolidano se utilizzate o che vengono perdute se non utilizzate.
Nel momento in cui per necessità, adattamento o opportunità, si è preso atto che si deve procedere a un cambiamento e si sono trovate le risorse psico-fisiche a cui attingere arriva il momento della sua implementazione, ossia passare dalle parole ai fatti.
Saper di dover cambiare, pensare di dover cambiare non ci porta al cambiamento se non si passa per un piano di azione attuato.
In questa fase possono subentrare quattro tipi di difficoltà delle quali tenere conto nel momento di passare all’azione:
- difficoltà strategica: la persona ha preso consapevolezza del cambiamento e vuole passare all’azione, ma non ha chiaro il piano strategico, ossia fra le mille possibili quale può essere l’azione più utile per lui in quel momento, rischiando di rimanere bloccato;
- difficoltà di azione: dopo aver chiarito la situazione e vagliato le possibili opzioni non riesce a trovare il coraggio di mettere in atto la strategia individuata, non dando seguito al lavoro di analisi e facendo in modo che il cambiamento possa avvenire;
- difficoltà di costanza: si è trovato il coraggio di fare il primo passo, ma alla prima difficoltà si tende a tornare agli schemi di azione abituali,non dandosi il tempo di far diventare la nuova azione una nuova abitudine, tornando in breve tempo ai risultati precedenti senza aver innescato un vero e proprio cambiamento;
- difficoltà di gestione: si è agito, si è perseverato, si è ottenuto il cambiamento, ma si ha difficoltà a gestire le conseguenze che il cambiamento ha introdotto (es: ho aumentato i prezzi, ho innalzato il valore del salone, ma ho perso dei clienti e questo mi fa stare molto male).Come si può intuire da queste poche righe abbracciare il fatto che come titolari di salone ci si trovi in un periodo storico dove per sopravvivere e crescere si deve in qualche modo, più che in altri periodi accettare la sfida del cambiamento e quindi mettere in conto di dover rivedere le proprie scelte, i propri comporta- menti e le proprie strategie.Tutto ciò può generare ansia e smarrimento, ma sapere che oggi esiste sul mercato un professionista che fa della crescita e del cambiamento, delle per- sone e delle organizzazioni, il suo pane quotidiano, amplia l’opportunità per gli imprenditori e per i professionisti con i quali poter condividere il peso e la responsabilità di condurre la propria attività. Come collega ma come Beauty Business coach ho il piacere di guidarti oltre la bellezza e il benessere passando attraverso l’equilibrio della persona, affinché possa trovare la strada e non la scusa, di andare oltre i tuoi punti di debolezza allenando i punti di forza, fino a raggiungere il tuo obiettivo.Ti posso garantire ciò che ti sto dicendo, perché l’ho applicato su di me passo dopo passo, ottenendo dei grandi risultati e posizionandomi come salone che nel suo paese, e non solo, è riconosciuto il top, per il servizio che riesce a dare, e nel creare bellezza e benessere, attraverso consulenza e coaching, per far sentire ogni cliente bella fuori serena dentro. Per questo posso dire che il 40% della nostra clientela arriva da più di 70 km di distanza. Ora chiedo a te una cosa, perché una cliente dovrebbe farsi tanti km ogni mese o ogni due mesi per venire da te?Quali clienti vuoi avere nel tuo salone, quelle che ti riconoscono valore e sono disposte a pagare il giusto prezzo perché quel servizio lo puoi garantire solo tu, o solo quel cliente come gli altri, che quello che puoi offrirgli è più o meno uguale ad un altro tuo collega quindi quello che può mettere a confronto è solo una questione di prezzo?
Quello che oggi una cliente vuole sai cos’è?
Bene, ti porto a ragionare con me. Tu ora sei un cliente, così come lo è la tua cliente nel salone. Quello che vuole un cliente oggi è quello che vorresti tu ora? Essere ascoltata – capita – e guidata nel raggiungimento del tuo obiettivo, bisogno o sogno?
Per fare questo ti serve allenare la comunicazione, avere la capacità di ascoltare con nuove orecchie, e saper fare le domande giuste.
Saper fare un’ottima consulenza per guidare il cliente al suo e il tuo obiettivo condiviso. Solo cosi le persone sono disposte a pagarti di più o a farsi qualche km in più per venire da te, perché gli puoi offrire la tua unicità.
Come possiamo fare tutto questo?
Allenando le 3 aree di un vero consulente del bellessere, Gestione – Metodologia – Comunicazione, porti equilibrio in te e nella tua vita, e tutto inizierà ad assumere un aspetto diverso.